martedì 26 maggio 2015

Riflessione sulle correnti

Amaramente ma realisticamente,
se si pensa di partecipare, contribuire, realizzare, innovare, inventare una forza politica e tra i punti cardine si immagina o si propone che sia immune da correnti : o si è dei folli o  si è degli illusi o si è consapevoli che questa forza al massimo arriverà ad un 3% dei consensi. E son stato largo.

Detto questo si apre tutto un mondo su cosa sono le correnti. come funzionano e/o  dovrebbero funzionare.
La differenza tra centri di potere e di pensiero mi affascina, ad esempio.
Ma in un partito non si potrà mai essere corpo unico altrimenti saremmo ciò che auspichiamo non voler essere.

... Barandola ...

giovedì 7 maggio 2015

Renzi, Civati e il fallimento di Veltroni

Ieri è stata una tappa fondamentale nel percorso del Partito Democratico.

Ieri, per la prima volta dalla sua nascita, il Partito Democratico ha ucciso l'idea veltroniana del Partito a predisposizione maggioritaria.
Ieri si è capito che la coperta non è elastica e se la tiri, alla fine si rompe.

Il tentativo di Renzi, che non mi piace ma che non mi scandalizza, di cercare un allargamento al centro ha avuto delle conseguenze politiche.

Occorre ripartire dalla fine ' dell'era  Bersani ' quando SEL sembrava ormai dover confluire nel PD per dare vita ad una riunificazione, finalmente, del vero centro-sinistra.

Con l'arrivo della Segreteria Renzi l'asse si è spostato e si è deciso di recuperare elettorato al centro.
La prima, ovvia, conseguenza è stata la rottura, voluta cercata ed ottenuta, con SEL.
Uno spostamento dell'asse politico nazionale, non ancora del PD.

Il PD è cresciuto nei consensi perchè si è trovato in una speciale congiunzione astrale.
- Il leader tanto atteso dal Popolo. Il Messia era arrivato. L'effetto Renzi.
- Una forza di Governo che mediaticamente era riuscita ad apparire anche lo sfogo del voto di protesta, evento più unico che raro.
- La necessità oggettiva di cambiamento e la voglia di aria nuova
- avere all'interno tutte le minoranze da poco uscite da un congresso

Questo ha portato al tanto sbandierato 40,8%
Che non è solo renziano, ricordatelo.

Il Segretario di un partito, degno di questa carica, avrebbe dovuto gestire questo consenso ma soprattutto mantenere, nel rinnovamento,  la sua classe dirigente.
Un Segratario di partito, in special modo di sinistra, che non ascolta le minoranze è già conscio che esse se ne andranno. Semplicemente perchè lui non sta facemndo il suo lavoro.

Nessuna sorpresa quindi per l'uscita di Pippo Civati.
Civati è rimasto fermo mentre l'asse politica, questa volta del PD,  si è spostata.
Ultimo guerriero cinese di una guerra persa ?  Può essere.
Ma una guerra sicuramente degna di essere combattuta sino in fondo.

E la prima sconfitta è del Segretario.
Il suo partito ha perso pezzi. E quandi consenso.
Un passo indietro nel raggiungimento di quello che era lo scopo fondativo del PD di veltroniana memoria.
Un partito aperto e dialogante che riuscisse ad armonizzare pensieri simili ma con diverse sensibilità.

Quella congiunzione astrale che ha portato al 40,8% è finita.

Adesso le cose si fanno difficili.
Per chi nel PD resterà perchè crede nell'incisività della presenza.
Per chi dal PD uscirà perchè non lascerà intentato il sogno di una vera Sinistra Riformista.
Per chi dal PD è già uscito e che adesso dovrà anche unire all'azione un consenso valutabile
Per chi è a Sinistra e non nel PD di dimostrare che possa esistere a Sinistra del PD una Sinistra di Governo. Moderna ma con un messagigo politico forte.

E per finire oggi inizia il vero compito di Pippo Civati e dei leader della sinistra italiana.
Saranno capaci di sedersi ad un tavolo e rinunciare tutti a qualsiasi forma di primogenitura per dar vita a qualcosa di davvero nuovo che nasca sotto un programma scritto, condiviso e forte ?

Buona visione...

... Barandola ...

martedì 5 maggio 2015

La bilancia del vivere nel 2015

Spesso si leggono su Facebook o sui social in generale, sui media direi, posizioni contrapposte sul lavoro del Governo Renzi.
Quasi fossero, fossimo, tifosi. E questo è già un gran bel problema. Essere tifosi annebbia, sia da una parte che dall'altra sia chiaro.
Per quanto mi riguarda non nego che ogni volta che vedo scritto #lavoltabuona mi vien voglia di imprecare. Mi sembra di essere all'interno di un format dove tutto è già preconfezionato, e non fa per me.

Quello che voglio mettere alla vostra attenzione è una particolarità che noto.
L'uso della bilancia nelle riforme Renzi.
Ogni azione ha un contrappeso.  Ed è li che si agitano le tifoserie. Ognuna tende ad analizzare uno dei due piatti della bilancia. Da un lato ci si trova la possibilità di nuove assunzioni, la ripesa, l'economia che dovrebbe correre, il sogno. La speranza che questo si realizzi viene controbilanciata dalla certezza della riduzione dei diritti. Sul lavoro, come nella scuola.
E' in corso un forte ridimensionamento dei diritti al fronte del quale si auspica una futura ricrescita.

La due fazioni si schierano ma a ben vedere sono due mondi diversi che si scontrano.
Ad ognuno la scelta. Personale, se ci riuscite.

... Barandola ...