giovedì 22 maggio 2014

Una scarpa prima e una dopo. Versione 2014

Ieri sera tornando a San Giorgio son rimasto senza parole.

Una delle poche strade che non aveva bisogno di essere asfaltata era oggetto di un pesante intervento.

Sono attivo ormai da oltre 2 anni sul territorio di San Giorgio e Santa Maria a Colonica.
Sono più volte andato in comune, con la vicinanza anche della Pres. Peris, a parlare con l'Assessore Caverni.

Ricordo quando gli dissi
'Da sinistra ti aiuto a fare bella figura nel paese, ecco la lista delle necessità '

Piccole opere, aggiustamenti, ma fondamentali nella vita di ogni giorno.
Caverni ne prese atto, seppur snobbando la riunione organizzata per confrontarsi con i cittadini  (non eravamo in campagna elettorale eh !!  Volevano semplicemente incontrare l'Assessore).

Devo dire che le richieste sono state analizzate, i tecnici comunali sono intervenuti.
Hanno fatto rilievi e si sono detti concordi sia sulle problematiche che sulle soluzioni proposte.

In una riunione congiunta con la mia presenza, quella dell'Assessore Caverni, quella della Pres.Peris e quella dei tecnici furono messe nero su bianco le esigenze, le priorità, le soluzioni.
I lavori avrebbero dovuto essere svolti a Marzo 2014.

Di quell'elenco niente è stato fatto. NIENTE.
In quell'elenco non compariva certo questo intervento, sicuramente molto costoso, iniziato ieri.

Stamani non c'era nessuno al lavoro.
Mancano 3 GG alle elezioni e mi viene da pensare ad un novello Achille Lauro, colui che donava una scarpa sinistra prima del voto e la destra dopo.

Cosa significano questi lavori ?
Se la città voterà ancora Cenni finiremo i lavori, non necessari, mentre se perdiamo vi lasciamo così ??

Credo che a Prato, a San Giorgio, in questi giorni si sia toccato uno dei punti di distacco massimo tra richieste e necessità dei cittadini e totale sordità e chiusura della politica.

Daniele Pinai

sabato 10 maggio 2014

Una serata di Crematorio


Ieri sera, venerdì, ho partecipato ad un intenso e appassionato incontro al Circolo Quinto Martini a Maliseti.
La serata verteva sull’argomento, sentitissimo della popolazione ; forno crematorio.

Erano presenti il vicesindaco , due assessori, alcuni candidati sindaci. Una ottima presenza quindi che era presenza dovuta nei confronti di un circolo pieno di cittadini interessati e arrabbiati.

Ci sarebbero mille e mille cose da dire sulla serata. Commenti che vorrei fare su ogni singolo intervento.
Commenti sulla bravura degli organizzatori della serata e su chi il dibattito ha diretto.
Tralascerò il tutto per  giungere a ciò che reputo maggiormente importante.

La chiusura della serata.
La serata si è chiusa con un classico, ci aggiorneremo, a presto, non molleremo, etc etc.

Vorrei, se mi è permesso, dare un contributo alla serata sperando che gli organizzatori leggano questo mio post.
Avete un jolly in mano. Lo avete adesso e dovete giocarvelo.  Dovete ‘monetizzare’ in parte il lavoro che avete fatto. Cosa intendo ?

Sono emersi dalla serata dei punti pacifici, punti sui quali tutti i presenti a me sembravano sostanzialmente concordi o ‘concordabili’.
Li vado ad elencare.

1 –
La delibera, se non sbaglio del 1987, è un errore.  Che sia dovuta al fatto che le tecnologie e le conoscenze fossero altre, che sia dovuta a negligenza, indifferenza, o altro poco importa.
Quella delibera che destinava l’area cimiteriale di Chiesanova a luogo adibito a forno crematorio era sbagliata.  PUNTO.
Come dicono le norme UE che entreranno in vigore in un futuro prossimo, come dice l’esperienza degli altri crematori italiani, come dice la logica il crematorio lì non può essere realizzato.

2 –
Le nuove tecnologie utilizzate per i crematori sono immensamente migliori delle precedenti.  Bene. Ne esistono però di ancora migliori nel resto d’Europa e si ipotizza a breve un ulteriore step di miglioramento come impatto ambientale. Bene.
Una infrastruttura di così grande impatto  sanitario, ambientale, emotivo  destinata a durare decine di anni DEVE essere realizzata  solo e solamente con le più nuove, moderne, efficienti tecnologie. Il costo ?  La salute non è negoziabile e non c’è costo che tenga. PUNTO
PS se alcune leggi non permettono cremazioni con tecnologie innovative sarà carico dei politici far si che i rappresentanti in parlamento si adoperino per modificare, ampliare, innovare dette leggi.

3 –
Le gestione del crematorio deve essere pubblica.
Dal primo all’ultimo step. Il controllo deve essere massimale dall’inizio della progettazione sino a tutta la durata della sua utilizzazione. MAI dovrà essere affidato ad un gestore privato.
La società che ne deve verificare efficienza e salubrità dovrà essere terza rispetto all’ente pubblico e non assoggettabile ad esso.

4 –
Costruire la struttura che ospiterà il crematorio senza prima aver studiato che tipologia di crematorio verrà utilizzato, dove verrà fatto etc etc è una cosa senza senso da stoppare subito.

5 –
Il crematorio presumibilmente  verrà utilizzato non solo dalla provincia di Prato ma anche da province, o anche regioni, limitrofe. La collocazione ottimale quindi va pensata e studiata, come minimo, in tutta la Provincia e non solo nel Comune ma anche, a livello di Aria Vasta.

Ecco, cari organizzatori io vi consiglio di stipulare un documento su questi punti, vedete voi se possono essere 4 o 6 poco importa. Conta l’inter.
Fate un documento mettetelo alla firma di chi ieri sera ha parlato dicendo questo cose e immediatamente inviatelo agli organi di informazione.

Una volta stabilito che questi punti ci trovano TUTTI concordi dalla prossima volta questi non potranno più essere messi in dubbio diventando la base fondante dei ragionamenti futuri.

La guerra che state facendo è ancora lunga e dura, la state combattendo bene.
Mettete a segno questa vittoria, ve la siete meritata.


Daniele Pinai